Un giorno che non dimenticherò


Era stata in vacanza al mare con le amiche, e la sua bacheca di facebook è un tripudio di festa e di colori delle foto bellissime e gioiose fatte lì. Tornata da qualche giorno a Foggia si era concessa un concerto e, la sera stessa, era andata a dormire a casa della zia, con la cugina. La notte il vomito e la febbre alta, fino al giorno dopo, e poi le macchie livide che le avevano cominciato a riempire il corpo…l’ambulanza la portava in ospedale alle cinque del pomeriggio…in rianimazione…le sue condizioni apparivano così gravi da far dire ai medici che forse non avrebbe superato la notte…alle undici di quella stessa sera un altro peggioramento, e poco dopo…il silenzio…oggi è già un mese che non c’è più…aveva solo diciassette anni e tutta la vita davanti…quel giorno era il suo compleanno, e le amiche le avevano comprato dei fiori bellissimi per conto del suo ragazzo...la morte è la sola certezza che abbiamo…eppure, come mi ricordava stasera in chiesa un collega, chissà perché ci ostiniamo a fare finta che non esista, a tal punto che non ne vogliamo nemmeno parlare…di lei ci restano i ricordi e quel pezzo di storia che abbiamo condiviso, insieme ad un piccolo libretto che racconta la sua vita come fosse quella di un fiore che passa attraverso le quattro stagioni dell'anno...il suo inverno è arrivato con troppo anticipo...speriamo che sia solo il freddo annuncio di una nuova primavera in attesa di sbocciare...ciao piccola, te ne sei andata così senza avvisare...che scherzo ci hai fatto!

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