Sul dolore

Le cose belle sono anche rischiose, purtroppo. Me lo fanno pensare due avvenimenti recentissimi che hanno visto la tragedia nel corso di un momento di svago. Uno di quei momenti della vita che avrebbero dovuto essere di gioia piena e che si sono poi invece trasformati in tragedie di dolore. E tutto nel giro di poche ore di distanza dall’uno all’altro evento, che invece hanno seminato il terrore e il panico tra le vittime e i superstiti nello spazio di pochi brevissimi istanti. Quegli stessi che hanno fatto la differenza tra la vita e la morte per gli alpinisti dell’Himalaya, la spedizione di una trentina di persone travolta nella notte da una valanga, che si è staccata dalla cima del monte alle cui pendici gli alpinisti dormivano in tenda, in attesa di poter proseguire il giorno dopo. Alberto Magliano, unico italiano dopo Messner ad aver tentato l’impresa delle seven summits, le vette più alte del mondo, ha perso la vita insieme a molti altri di loro facendo la cosa che amava di più.

Ieri in Liguria, alle cinque terre, una frana ha colpito un gruppo di turisti australiani che passeggiavano lungo la via dell’Amore. Alcuni di loro sono in gravi condizioni. Fa sempre un po’ impressione sentire che la morte e il dolore colpiscono l’uomo anche nei momenti di svago e di pausa dallo stress quotidiano.

Non sono mai stata sull’Himalaya. Mi vengono i brividi solo a vedere le foto, con tutto quel bianco nevoso. Ma alcuni anni fa accompagnai una gita scolastica alle cinque terre. Ancora oggi ricordo con piacere quei giorni trascorsi nelle bellissime località della costa ligure. Anche noi facemmo il solito giro a piedi sulla via dell’Amore. Lo stesso percorso che per noi è stato di gioia e letizia, per altri è diventato invece una strada del dolore…

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