Sapore di Casa
Un altro
libro di Giovanni Presutti che ho avuto il piacere di leggere è Sapore di Casa,
spigolando tra i paesi del Parco Nazionale della Maiella: Campo di Giove. Il
testo, edito nel 1999 per le Edizioni Multimedia di Pescara con il patrocinio
del Comune di Campo di Giove, raccoglie le storie di vita del piccolo centro
montano ai piedi della Maiella, in provincia dell’Aquila. Presutti, già autore
di alcune ricerche storiche come Raus, Il Brigante Primiano e Garibaldi a Caprera, narra in questo libro gli eventi della trascorsa quotidianità
campogiovese, quando il suo piccolo borgo natale era ancora sconosciuto e
scarsamente abitato. Campo di Giove è un piccolo centro medioevale, sorto
intorno all’Anno Mille nel corso della rinascita che fa da preludio al periodo
comunale. Come tutti i centri medioevali è costruito attorno ad un nucleo più
alto, la città vecchia, che si sviluppa in prossimità del castello e della
chiesa di San Paolo, oggi quasi del tutto abbandonata e diroccata, ma
utilizzata, fino a qualche anno fa, per il natalizio presepe vivente, che
costituiva un notevole richiamo turistico per gli amanti dello sport invernale
e della settimana bianca. La narrazione di Presutti ci accompagna poco alla
volta negli usi e nei costumi del paesino montano, dove le donne erano solite
recarsi a piedi o a cavallo al mercato cittadino di Sulmona, almeno una volta
alla settimana, per fare spese. Scendevano dalla montagna con fascine di legna
dei boschi che barattavano poi in cambio di prodotti alimentari o di altro
tipo. La vita a quei tempi era difficile, soprattutto per le mamme di famiglia,
che avevano incombenze anche pesanti da svolgere giornalmente. Alcune donne
morivano giovani, per gli stenti e le fatiche. Mentre gli uomini più robusti si
inerpicavano per le montagne della Maiella e alcuni, come il noto Rossetti,
fecero per parecchio tempo le guide turistiche sui percorsi che dal paese
portavano dritto al Monte Amaro, alla guida di piccoli gruppi, anche sotto
abbondanti nevicate. Solo di recente, ad ogni modo, Campo di Giove è divenuto un apprezzato centro di vacanze estive e di sport invernali. Purtroppo oggi
della linea ferroviaria, che fu vanto per il paese al momento
dell’inaugurazione, restano solo il nostalgico ricordo e le tracce indelebili
lasciate nella memoria dalla stazioncina locale. Ormai da qualche anno,
infatti, il treno non porta più i turisti su in montagna, tagliando la
possibilità di giungere in quei luoghi meravigliosi, d’estate e d’inverno, a
chi non ha la possibilità di mettersi alla guida di un proprio mezzo di locomozione. La linea ferroviaria che ormai è abbandonata
ed inutilizzata, difatti, offriva al viaggiatore paesaggi incontaminati e
suggestivi in tutte le stagioni, e consentiva un più semplice approdo al centro
di vacanze. Oggi giungere con i mezzi pubblici a Campo di Giove è diventato
molto più difficile, perché bisogna cambiare a Sulmona, scendendo dal treno,
per prendere un autobus di linea fino al paese. Immaginiamo quale difficoltà
possa provare il viaggiatore che ha con sé una valigia, e come questo disagio
possa risultare amplificato col freddo e con la neve invernale. La crisi poi,
di questi tempi, si fa sentire anche in montagna. Il cartellone estivo
dell’ultima estate è stato meno ricco di appuntamenti di quelli degli anni
passati. E la gente ha abitato la località turistica nella settimana di
ferragosto, lasciando case sfitte negli altri periodi vacanzieri. Gli abitanti del
luogo si lamentano, perché ormai Campo di Giove vive essenzialmente di turismo,
che risulta la sua seconda fonte di reddito dopo l’agricoltura pastorale, che
da sempre ha costituito la prima fonte di guadagno per i campogiovesi. Presutti
ci parla di tutto questo, e di molte altre cose ancora, raccontando gli eventi
di vita delle famiglie più illustri, che hanno fatto la storia del paese, e che
ancora oggi, con i loro palazzi, incuriosiscono i visitatori, provenienti da
tutti i luoghi d’Italia. Per chi ama la montagna, e vuole conoscere e scoprire
le vicende antiche e moderne della Maiella, accostarsi al testo di Presutti vuol
dire iniziare a fare i primi passi nella storia di un paese piccolo e grande
insieme. Un paese che ha visto le sorti della Seconda Guerra Mondiale decidersi
sulla Linea Gustav, tracciata sulle vette degli appennini. Un paese che trasuda
la storia degli abruzzesi e dei pugliesi, ma anche di tutti gli italiani che
hanno vissuto i momenti difficili e tristi della guerra e dell’occupazione
tedesca. Un’oasi di pace e di meditazione per tanti altri, che oggi andrebbe
valorizzata e recuperata alla memoria storica dei turisti, che possono
apprezzare, in Campo di Giove, uno dei borghi più belli d’Italia. Grazie anche
all’infaticabile lavoro di Giovanni Presutti, e dei suoi suggestivi ed
indimenticabili racconti di vita, molti dei quali si snodano a partire dalla
Chiesa di Sant’Eustachio, sita in un luogo isolato, fuori dall’abitato
cittadino, alle pendici della Maiella, in uno scenario d’incanto.
Articolo pubblicato su GazzettaWeb
Articolo pubblicato su GazzettaWeb
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