Sanremo

Anche questo Festival è andato. Ha vinto Marco Mengoni, che sicuramente non era il migliore in gara. C’erano Daniele Silvestri e Simone Cristicchi che avevano senz’altro qualche cartuccia in più da giocarsi. Ma Sanremo è così. Non vince mai chi propone la canzone migliore, mentre guadagna il primo posto solo chi ha la fortuna di interpretare il motivo più orecchiabile, quello che non si dimentica facilmente e che, volere o nolere, vi sorprenderete tutti a cantare prima o poi. Se non ci credete aspettate domani. Intanto almeno la tradizione della canzone italiana, con il suo spettacolo, esce da questa edizione meno offesa delle altre volte. 


Fortuna che c’era un competente Fabio Fazio a presentare, con accanto una spumeggiante Luciana Littizzetto, eccessiva, come al solito, e fuori posto su un palco come quello dell’Ariston, per la verità. Alcuni l’hanno definita volgare. In verità qualche battutina di troppo poteva risparmiarsela a Sanremo. E comunque, avrei visto meglio un altro tipo di donna al festival. Più femminile nell’aspetto e nei modi. Dopo le straniere che negli ultimi anni hanno fatto sfigurare la bellezza italiana, anche questa volta siamo stati capaci di farci un clamoroso autogoal, scivolando proprio sulla presenza femminile. Perché è stata un’italiana, bruttina, anche se intelligente, e sin troppo “sincera” nelle sue esternazioni (diciamo così) ad aver concesso all’Europa di credere che l’Italia, il bel paese, scarseggi di donne in grado di competere con le prorompenti e giunoniche bellezze straniere. E che dire, poi, degli abiti che ha indossato la Littizzetto?! Linee gonfie e vestiti corti che non facevano altro che sottolineare la bruttura delle gambe e dell’impaccio nel muoversi sul palco o nello scendere le note scale del festival. Fortuna che l’ultima sera hanno creduto bene di coprire i difetti con abiti lunghi dalla linea elegante e dai colori accesi, che hanno sicuramente valorizzato la conduttrice. Ci hanno però pensato un po’ tardi. Ad ogni modo, è mai possibile che non avessimo altre bellezze dall’intelligenza e dai modi un po’ più “diplomatici”? Io mi sono divertita, e ho seguito le serate di Sanremo, come faccio ogni anno, anche per rilassarmi e distrarmi dalle fatiche della giornata. Ma la Littizzetto preferisco decisamente vederla a Che Tempo che Fa. Non voglio accanirmi nemmeno sui cantanti, che puntualmente hanno disatteso le mie iniziali aspettative, anche nella proclamazione del vincitore finale. Però l’occhio e l’orecchio vogliono giustamente la loro parte, è appena il caso di ricordarlo. Almeno, per l’ultima serata, è stata invitata la giovane e avvenente Bianca Balti. Il trionfo della bellezza e della semplicità. Che dire? Meglio tardi che mai.

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