Donne e politica

“Le donne più intrattabili, incomprensibili, pericolose e dal morso di vipera? quelle che hanno venduto l'anima al Grande Baratro dell'Immagine, che appaiono come non sono, che si mostrano gioiose, solari, disinvolte, maliziose, vitali, luminose, intense ma sono solo delle abili ingegnere di se stesse; costruiscono il belvedere della loro pelle ma nascondono sprofondi di tristezza, mentale ed esistenziale, doppiezze, vendette verso il mondo, inadeguatezze angosciate, scoscendimenti affettivi e familiari terribili. Non hanno la forza di dire: lavoro sdoppiandomi, approfitto della schizofrenia della mia psiche e della società intera, faccio soldi vendendo illusioni e amicizia, umanità e solidarietà patinata, campo di cartone verniciato d'oro, cercano di immedesimarsi nella parte malata-artificiale delle loro meravigliose apparenze che, invece, è solo calcolo, occultamento, menzogna velata, delirio frustrato. Non si comporteranno mai nella realtà come sono su un palco, dietro un obbiettivo, o in una sfilata, questo esercito di modelline, starlette, divette della periferia del mondo. Anelano a tutto ma come un vestito da indossare e poi sostituire. La libertà e la trasgressione l'hanno comprata all'ipermercato dei giocattoli che funzionano. La vastità degli orizzonti nelle loro "vere" vite ha l'ampiezza di una toilette dove si truccano per "offrirsi" meglio all'applauso e ai flash che compensano la loro stagnante infelicità. Non sanno risolvere problemi e complessi e si volatilizzano in un pugno di paillettes. Non hanno venduto l'anima al diavolo, come si diceva un tempo. Nel mondo "rovesciato" degli oggetti deperibili e delle paure "liquide" si son viste costrette a puntare su un io a lunga conservazione, curando l'allergia cronica all'indeterminato della parola e del sentire, che batte in "fluttuazione" qualsiasi catalogo commerciale”. Così il giornalista Carmine Castoro, descrivendo il mondo dello strapotere dell’immagine e dell’immaginario, che ha creato l’assoluta dipendenza dalla televisione e dai meccanismi pubblicitari, inneggiando ad una donna bella, tutta tette e culo, finta bambola plastificata sulle copertine dei periodici. Modello irraggiungibile per le altre e ideale sessuale ed erotico per gli uomini, alla ricerca di un’ispirazione troppo perfetta per essere realmente affidabile e proponibile. Un mondo patinato, in cui la donna oggetto, svampita dalla sua stessa bellezza, e svilita dal corteggiamento del maschio italiano, con l’unico scopo di portarsela a letto, diventa esplicita rappresentazione di un ego mercificato, in cui anche la bellezza si fa oggetto di scambio, e status symbol di un mondo in cui tutto si compra e si vende, così i corpi e persino le loro stesse immagini. Mondo falso dell’apparenza, vacuo ed evanescente della labilità del denaro, e di ciò che con esso si può comprare. 

Ci sono stili di vita e politiche italiane che rappresentano magnificamente il vuoto scenario di questa parodia senza anima e costrutto. Il mondo che Berlusconi si è disegnato attorno, le amenità del bunga bunga, le belle donne di cui si circonda pavoneggiandosi, sono la deriva di questo universo che luccica solo in superficie, ma che lascia la netta sensazione di vuoto e di niente, appena si vada a scavare sotto. Il dissiparsi, culturalmente e moralmente, in questa generale sciatteria dei costumi, ha raggiunto l’abisso del baratro che la nostra storia ci consegna quotidianamente. Abbiamo educato giovani che hanno del tutto assimilato modelli assolutamente superficiali e vuoti. E ci aspettiamo che questi debbano prendere in futuro le redini della realtà che gli stiamo consegnando. Parliamo di famiglia, scuola, educazione, senza renderci conto di come siano divenute ormai solo parole vuote di significato. Perché noi stessi, con il nostro millantare falsa cultura, immersi nel fatuo universo di una politica che tale non è, e che pure ci ha governati per troppi anni, abbiamo saputo edificare solo il non senso e lo smarrimento delle televisioni, della ribalta, dello spettacolo. Quando il mondo smetterà di fare show, e si tornerà ai sapori antichi dei racconti, della storia, sentendo nella carne il dolore dei predecessori che hanno combattuto per la libertà e la democrazia, capiremo forse quanto siamo vanesi e sciocchi nel prenderci inconsapevolmente gioco di chi ha lottato combattendo grandi battaglie, vinte nel sangue anche per noi tutti. 

Ha ragione Castoro quando fa un’analisi spietata del post moderno e delle sue immagini patinate da donne che vendono la loro bellezza, regalando di loro stesse una parvenza che nasconde il vero essere. Mostrandosi spregiudicate senza esserlo, ma fingendosi tali, come se fosse indispensabile dover ad ogni costo offrire anche il proprio pudore, in cambio di un attimo di notorietà. La bellezza, quella vera, è qualcosa di profondamente coinvolgente, che traspare dall’intera personalità della donna e dell’uomo, e che affida ben poco di ciò che essa stessa è alla qualifica dei meri attributi esteriori, sia femminili che maschili. Colpa delle famiglie, e colpevole anche la scuola, che è carente di un’educazione alla sessualità dell’uomo e della donna, colpevoli tutti quando diamo il nostro consenso a politiche che fanno l’occhiolino a certe pratiche comportamentali, che fanno emergere la bellezza come strumento utile e strumentale alla ricerca di un lavoro, e che sarebbero capaci di svilire anche l’amore e il suo sentimento, per occupare posti di prestigio. Non di rado si vedono donne giovanissime che si accompagnano ad uomini molto più maturi, ma danarosi e potenti. Gli uni comprano il sesso, illudendosi che sia (anche) amore. Le altre mercificano il loro corpo e i sentimenti per provare a sopravvivere. Entrambi sono lo squallido risultato di queste politiche mercenarie, che fanno vendere giornali, e che dalle immagini di donne avvenenti e sensuali ne fanno copertine strabilianti per gli occhi di tutti, salutando per sempre il senso equilibrato del pudore. Così il mondo diviene mercato, e ciascuno vive nel delirio di onnipotenza, credendo che tutto si possa comprare. Peccato che per le cose più belle e importanti non esiste prezzo che valga la legge della domanda e dell’offerta. Ma questo certi politici e le loro splendide donnine non lo sapranno capire mai.

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