Politica
Quello
che non si riesce ancora a capire in Italia è che la politica è un “mestiere”
come un altro, per il quale, per quanto semplice possa essere, ci vogliono un
briciolo di passione e tanta competenza. E che questo non lo si sia ancora
capito, lo si evince dai programmi elettorali presentati dai partiti, tra i
quali, splendido su tutti, spunta quello ambientalista di Grillo e del suo M5S.
Grillo, comico di mestiere ed antipolitico per eccellenza, fa con questa sua
candidatura elettorale, l’ennesimo show, forse il più grande, di tutta la sua
carriera. E va bene che tutti siamo politici in quanto cittadini e che nessuno
può esimersi dall’interessarsi alla gestione della cosa pubblica. Ma
l’amministrazione del bene comune deve anche avere una sua ratio. Ed è proprio
per questo che non può essere affidata a chiunque. Tutti possiamo, e dobbiamo,
avere un’idea politica. Tutti abbiamo la capacità di partecipare
democraticamente alle scelte che sono, a nostro parere, le più giuste ed eque.
Ma che mi significa che chi, per tutta una vita, si è sempre occupato di far
ridere il suo pubblico, possa ad un tratto acquistare credibilità di fronte
all’elettorato nazionale con la sua uscita di proporsi come candidato
eleggibile alle prossime consultazioni elettorali? Penso, con Platone, che nessun
mestiere si possa improvvisare. Perciò mi permetto di guardare con
circospezione a questa ventata di novità. Tra l’altro trovo sconcertanti le
proposte di abolizione del corso legale dei titoli di studio e di cancellazione
dell’ordine dei giornalisti. Ma non mi sorprende che vengano avanzate da chi
appunto si vuole improvvisare politico da un giorno all’altro. Che dire degli
altri programmi? C’è un Renzi che si propone come il nuovo PD e, nel frattempo,
sostiene il liberismo, e i tagli agli statali in esubero, continuando impunemente
a dichiararsi di sinistra. Poi, sempre a sinistra, c’è un ineccepibile
programma vendoliano di Sel, tutto improntato al rispetto dell’ambiente, ai
no-global, alle politiche comunitarie,
alla questione femminile. Tutto bellissimo se non fosse per il fatto che
Vendola, quando si è accostato alla nostra foggianità, ci ha accusati di essere
ammalati di foggianesimo e di pensare solo ai nostri affari. Poi c’è Bersani,
con le sue politiche del lavoro, la critica al liberismo sfrenato, la questione
ambientale, e la possibile intesa con l’UDC di Casini, e la sua attenzione alla
famiglia, dopo l’eventuale elezione. A destra i sempre soliti noti, senza
nessuna novità. Mi rendo conto di quanto sia difficile la scelta. Tutti dicono
che bisogna andare a votare. E ci credo! Rinunciare ad un diritto così
importante oggi è comunque un errore. Ma anche prendersi una responsabilità
diventa ormai difficile. Ci crediamo sempre e restiamo ogni volta delusi. La
possibilità di un Montismo moderato non la scarterei a priori. Vuoi vedere che
Bersani è la scelta giusta? Ma non credo vincerà le elezioni…
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